Pier Maria Rosso di San Secondo
in un nuovo libro di Calogero Rotondo
  dal 27 Maggio 2016 al 30 Giugno 2016
<b>Pier Maria Rosso di San Secondo<br>in un nuovo libro di Calogero Rotondo</b>

Pier Maria Rosso di San Secondo (1887-1956) discendente di Federico II di Svevia, insieme a Luigi Pirandello, Nino Martoglio, Giovanni Verga, Gabriele D'Annunzio ed altri geni del '900 hanno l'eterno merito di aver trasmesso in Italia e nel mondo, il teatro, la poesia, la letteratura, l'arte e la cultura in generale.
Il drammaturgo siciliano ha adottato Lido di Camaiore, dove è morto, quale dimora e certamente ha colto l'essenza straordinaria di questo piccolo angolo del mondo: le estati salmastrose, le barchette ancorate nella vicina Viareggio, i vigneti degli autunni malinconici, gli inverni stretti intorno ai focolari, le primavere variopinte delle colline, i suoi dialoghi con i contadini e le genti del posto.
E' il contatto, anche solo visivo, con la natura e con le tradizioni che infonde benessere ed accompagna qualsiasi uomo oltre il velo delle apparenze.
Su Rosso di San Secondo è uscito un nuovo libro di Calogero Rotondo (ed. Terresommerse), che sarà presentato in diverse località, fra le quali Lido di Camaiore il 25 giugno e in autunno a Lucca.

In merito al libro che ha scritto su Rosso di San Secondo, abbiamo posto alcune domande a Calogero Rotondo.

Perchè hai scelto un drammaturgo e non un personaggio della storia sociale o politica di cui hai già pubblicato interessanti libri?
La mia pubblicazione , frutto di ricerche archivistiche, non è un libro di storia o di un personaggio della storia, bensì un libro che racconta l'avventura e il viaggio esistenziale di uno scrittore di Caltanissetta poco conosciuto al grande pubblico e al mondo della scuola; eppure egli fu e rappresenta una figura importante della cultura italiana e mittel-europea del primo Novecento per il contributo che ha dato al superamento del teatro naturalista borghese, lasciando un segno nel cammino del teatro italiano.
Il motivo è semplice: Rosso è un drammaturgo stimolante e intrigante: pertanto, pur non essendo un critico teatrale e letterario la mia ricerca e il libro hanno lo scopo di dare, anche con documenti d'archivio inediti e con riferimenti alla critica di prima e seconda genarazione, un modesto contributo per divulgarne la conoscenza.

Perchè Rosso è poco conosciuto e non ebbe la stessa fortuna di Pirandello?
Il discorso sarebbe lungo perchè i motivi sono tanti; tuttavia, per brevità, se si scorrono gli scritti della critica a Lui coeva e le interpretazioni espresse dopo la sua scomparsa nel 1956 nonché alcuni documenti d'archivio si evince, che ad ostacolare, tra le due guerre, il cammino di Rosso verso il successo furono non solo le battaglie, dure e scontrose in nome dell'arte e del credo ideologico, tra le varie correnti e le fazioni letterarie di allora ma anche il “clan” delle sette letterarie e delle “consorterie”
artistiche dell'epoca che remarono contro nonché le logiche del sistema fascista e delle gerarchie del regime verso il finanziamento della cultura e, in particolare, del teatro, fermo restando che Rosso apprezzò Mussolini per < il suo genio fattivo> e non la plutocrazia del regime.

Quali sono le opere più interessanti di Rosso?
L'elenco è lungo. Per la narrativa , tra le tante, quella più conosciuta per importanza è La fuga del 1917, Il re della zolfara...
Per il teatro le opere capitali sono: Marionette,che passione! La bella addormentata; Una cosa di carne; La scala e Lo spirito della morte...
Tralasciando tante altre opere, per concludere ne cito due molto intriganti del suo ultimo periodo: Mercoledì luna piena del 1942, opera divertente e popolare e la raccolta di novelle di Banda Municipale del 1954, dedicata alla città nissena, la sua città:; e per finire Il ratto di Proserpina, ultima opera mitologica chiamata da Rosso “spettacolo tra l'antico e il moderno”, ideata a Berlino nel 1932 e pubblicata nel 1954, molto importante per il messaggio di pace universale.

Nel tuo libro c'è scritto che nelle opere di Rosso si possono cogliere tematiche ancora attuali. Quali sono?
I temi delle opere di Rosso sono multiformi: essi riguardano la crisi dei valori umani, le ipocrisie della società borghese, il dramma spirituale di fronte alla vita, il tema della solitudine, della donna oggetto, della maternità e in particolare, della incomunicabilità dell'uomo e della crisi dei valori spirituali ancora attuali nella nostra società ed altri.

Tu hai scritto che Rosso è uno scrittore controcorrente, europeo e un poeta lirico e tragico, perchè?
E' scrittore controcorrente perchè fu recalcitrante ad accettare schemi vecchi e rigidi; ebbe una dimensione poetica autonoma; non condivise gli ideali della sua epoca letteraria e non mantenne il passo con la letteratura ufficiale; fu scrittore europeo in quanto, come diceva la moglie Inge Redlich era “un europeo distinto”; inoltre perchè, fondamentalmente, nelle sue opere, anche se la radice verghiana non venne abbandonata, emerge il carattere europeo, vuoi per i suoi soggiorni in Olanda, Francia e Germania, vuoi per i suoi riferimenti culturali mittel-europei al Simbolismo e all'Espressionismo. L'espressione di “poeta lirico e tragico” si ricava da un suo saggio dedicato a Pirandello (1916).

Sei soddisfatto della nostra cordiale e breve chiacchierata? Grazie per l'anticipazione e auguri per il tuo nuovo libro.
Dopo due anni di ricerca e studio su Rosso penso di aver raggiunto il fine di conoscere più in profondità il personaggio, che, avendomi stimolato ed avendolo sviscerato, ora apprezzo molto di più; infatti lo consiglio ad altri; però chissà se gli studenti, le istituzioni culturali e in particolare,la scuola, si proporranno di far conoscere ed apprezzare lo scrittore e le sue opere. Sulla breve conversazione non ho dubbi: è stata interessante; per questo ti ringrazio per lo stimolante incontro - chiacchierata.

Federico Bilotti